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Tra i cartoni animati più divertenti e surreali trasmessi in Italia negli anni ’80, Carletto il principe dei mostri è uno di quelli che ha lasciato il segno.
Conosciuto in Giappone come Kaibutsu-kun, il cartone nasce dalla fantasia dei Fujiko Fujio, il leggendario duo di autori di Doraemon.
Un mix irresistibile di comicità, mostri buffi e situazioni assurde che ha conquistato generazioni di spettatori, diventando un vero cult dell’animazione giapponese.
Carletto, giovane principe del Regno dei Mostri, viene mandato sulla Terra dal padre, il Re dei Mostri, per imparare a conoscere gli umani e diventare un sovrano saggio e coraggioso.
Ad accompagnarlo ci sono i suoi tre fidati servitori:
Dracula, un vampiro un po’ vanitoso e codardo;
Frankenstein (Frank), grande e goffo ma dal cuore tenero;
L’Uomo Lupo, sempre affamato e combinaguai.
A Tokyo, Carletto stringe amicizia con Hiroshi, un bambino umano, e con sua sorella Sis, che lo aiutano ad affrontare le strane avventure che lo attendono.
Le puntate alternano situazioni comiche, incontri con altri mostri, malintesi e piccole missioni, sempre con un messaggio positivo di amicizia e tolleranza tra mondi diversi.
La serie Kaibutsu-kun fu prodotta in Giappone nel 1980 dalla Tokyo Movie Shinsha, ma le origini del personaggio risalgono al manga del 1965.
In Italia arrivò nel 1983 su Italia 1, nel pieno boom dei cartoni giapponesi.
Con le sue atmosfere ironiche e i personaggi sopra le righe, il cartone divenne subito un appuntamento fisso per i bambini dell’epoca.
La sigla italiana, cantata da I Mostriciattoli, è ancora oggi ricordata per il suo ritmo allegro e il testo divertente:
🎵 “Carletto, il principe dei mostri, che paura che mi fa… ma è simpatico perché!”
Negli anni successivi la serie fu replicata più volte su reti regionali e pubblicata in DVD da Yamato Video, diventando uno dei simboli della comicità anni ’80.
Autori leggendari: Kaibutsu-kun nasce dalla penna di Fujiko Fujio, gli stessi creatori di Doraemon e Ninja Hattori.
Due versioni animate: la prima del 1968 era in bianco e nero, mentre quella del 1980 — a colori e più moderna — è la versione trasmessa in Italia.
Un cast di doppiatori cult: in Italia, la voce di Carletto era di Massimo Corizza, con Enzo Consoli (Dracula) e Pino Locchi (Frankenstein).
Un successo internazionale: l cartone è stato esportato in molti Paesi, tra cui Spagna, Brasile e Filippine.
Un live-action giapponese: nel 2010 la Nippon TV ha prodotto una serie televisiva con attori in carne e ossa, segno dell’affetto ancora vivo per il personaggio.
Carletto il principe dei mostri è un cartone che unisce comicità, fantasia e buoni sentimenti.
Con il suo spirito scanzonato e i suoi personaggi esilaranti, ha saputo trasmettere un messaggio di amicizia, accettazione e diversità, rendendolo attuale ancora oggi.
Un piccolo principe che, con la sua simpatia mostruosa, ha fatto sorridere grandi e piccini.
Scritto da: enzosangrigoli
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