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Cartoon

Jeeg Robot d’Acciaio: storia, curiosità del mito giapponese degli anni ’70

today11 Ottobre 2025 2

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Tra i robot più iconici dell’animazione giapponese, Jeeg Robot d’Acciaio occupa un posto d’onore accanto a Goldrake e Mazinga Z.
Creato dal maestro Gō Nagai e dal designer Tatsuya Yasuda, è uno degli anime che hanno definito il genere “mecha”, unendo azione, mitologia e tecnologia in un mix esplosivo.

Prodotto dalla Toei Animation nel 1975, il cartone ha rivoluzionato il modo di raccontare i robot, introducendo l’idea di un eroe umano che si trasforma nel robot stesso — una novità assoluta per l’epoca.

La trama di Jeeg Robot d’Acciaio

La serie racconta la storia di Hiroshi Shiba, giovane pilota di moto e campione di corse, figlio del professor Shiba, uno scienziato che scopre l’antica campana di bronzo appartenente al regno di Yamatai, una civiltà scomparsa.
Durante una battaglia contro le forze del male, il professor Shiba muore ma riesce a trasferire la sua coscienza in un supercomputer per aiutare il figlio a combattere.

Quando gli emissari della Regina Himika, sovrana del Regno di Yamatai, emergono dal sottosuolo per conquistare la Terra, Hiroshi scopre di essere stato trasformato in un cyborg.
Grazie a speciali microcomponenti magnetici, può trasformarsi nel nucleo di Jeeg Robot d’Acciaio, assemblato con parti meccaniche lanciate dal veicolo volante Big Shooter, pilotato dalla coraggiosa Miwa Uzuki.

Insieme, Hiroshi e Jeeg combattono contro i mostri Haniwa e le forze della Regina Himika per salvare il mondo dalla distruzione.

L’arrivo in Italia

In Giappone, Kōtetsu Jeeg (titolo originale) fu trasmesso dal 1975 al 1976 per un totale di 46 episodi.
In Italia arrivò nel 1979 su Rete 2 (oggi Rai 2), in pieno boom dei robot giapponesi.
Il successo fu immediato: bambini e ragazzi si appassionarono alle battaglie spettacolari e al carisma del protagonista.

Ma a rendere Jeeg un fenomeno vero e proprio fu la sigla italiana, cantata da Actarus (Vince Tempera e Luigi Albertelli) con la voce di Fogus (alias Roberto Fogu).
Un brano diventato leggenda, con l’indimenticabile ritornello:

🎵 “Jeeg va, cuore e acciaio, Jeeg va!”

La serie è stata replicata per decenni, trasmessa su emittenti locali e successivamente in DVD e streaming, confermando il suo status di cult intramontabile.

Curiosità su Jeeg Robot d’Acciaio

Primo cyborg trasformabile: a differenza di Goldrake o Mazinga, Jeeg non è pilotato dall’esterno ma è una fusione tra uomo e macchina.

Design magnetico: le parti del robot si assemblano grazie a campi magnetici, un’idea ispirata ai giocattoli magnetici prodotti dalla Takara.

Influenze mitologiche: la Regina Himika e il Regno di Yamatai si ispirano a leggende realmente esistenti della mitologia giapponese.

Sigla da record: la canzone italiana è considerata una delle migliori di sempre tra quelle dei cartoni anni ’70, amata ancora oggi nei concerti e nei revival.

Perché Jeeg Robot d’Acciaio è rimasto nel cuore

Jeeg Robot d’Acciaio non è solo un cartone animato, ma un simbolo di coraggio, sacrificio e umanità.
Con la sua fusione tra uomo e macchina, ha anticipato temi modernissimi e regalato momenti di pura emozione a più generazioni.
Un eroe di ferro, sì, ma con un cuore che batte ancora forte — un cuore d’acciaio.

Scritto da: enzosangrigoli

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